È difficile arrivare sul monte Amiata e non rimanere stupiti dalla sua imponenza. Già dalle curve che si susseguono lungo le vie d’accesso, l’antico vulcano alto 1734 metri si mostra in tutta la sua originaria nobiltà. Spettacolare è la natura che colora, di stagione in stagione, i suoi sinuosi fianchi. Dal Paleozoico-Quaternario ad oggi, la Montagna Sacra – come la definirono gli etruschi – dimostra orgogliosamente come rocce di trachite e vegetazione di montagna abbiano saputo incontrarsi e convivere nei secoli. Boschi, oliveti, vigne, castagneti ed alberi da frutto sono da secoli gli anziani guardiani del tempo che scorre e che lascia le sue tracce nelle strette e deliziose vie che caratterizzano i borghi di montagna e nelle storie di donne e uomini che in questa terra hanno vissuto.

Scoprire il monte Amiata è un’esperienza unica perché vuol dire entrare a contatto con tante piccole comunità che hanno saputo fare tesoro degli insegnamenti del passato e che, grazie alle loro azioni quotidiane contribuiscono a uno sviluppo sostenibile del luogo, molto attento all’ambiente e rispettoso delle tradizioni.

Visitare questa montagna è anche un tuffo nei sapori più autentici, scoprendo i frutti dell’agricoltura locale e dunque degustare eccellenze gastronomiche uniche, come i vini Docg ricavati dai vigneti locali, i formaggi di piccoli e virtuosi caseifici di montagna, gli oli Dop di Olivastra Seggianese e le superbe castagne Igp.

Meta ideale per gli amanti dello sport invernale, del trekking e del turismo “lento e consapevole”, oggi questa montagna unisce le eccellenze agroalimentari con le attività outdoor offrendo ai visitatori un ampio ventaglio di opportunità da svolgere all’aria aperta.

I borghi, straripanti di storia, sono luoghi di scoperta ed eccezionali scrigni di cultura. Infine l’acqua, che oltre essere elemento vitale, grazie alla valorizzazione delle straordinarie sorgenti, rappresenta una via d’accesso per scoprire questa montagna verde, dai mille profumi e dalle infinite meraviglie.