La sorgente è ubicata a 560 metri di altitudine e si trova nel comune di Seggiano. La sua scoperta risale agli inizi del ‘900 del secolo scorso e ha segnato una svolta radicale nelle abitudini degli abitanti di Seggiano, costretti prima di allora a usare le acque piovane raccolte da grandi cisterne presenti in paese.

A Seggiano, di pozzi costruiti allo scopo di raccogliere le acque per poi metterle a servizio degli abitanti se ne contavano almeno tre, posizionati tutti in punti strategici del borgo. Il più famoso è il “Cisternone”, sulla cui vetta, nel 2014, è stato collocato un olivo. La pianta, con le sue radici sospese nel vuoto all’interno della cisterna, è la più grande al mondo alimentata con tecnologia aeroponica. La struttura della cisterna, alta circa 14 metri, fu realizzata in sasso matrollino, una pietra calcarea molto compatta e robusta, la stessa roccia su cui si basano le fondazioni anche delle case di tutta Seggiano. La scoperta di questa sorgente e i successivi lavori di captazione delle acque furono sostenuti dal comune di Castel del Piano assecondando gli interessi di Seggiano (all’epoca frazione di Castel del Piano). Anche negli anni successivi le amministrazioni comunali che si sono succedute (il comune di Seggiano nel 1920 è tornato ad essere indipendente) si sono impegnate affinché la risorsa idrica del bacino amiatino potesse essere a servizio di tutti i cittadini del territorio comunale.

IL PROGETTO

È alla risorsa idrica e alla riscoperta delle sorgenti naturali del Monte Amiata che il progetto “Le Vie dell’Acqua” è dedicato.  Su questo antico vulcano quiescente la copiosa presenza di sorgenti naturali che sgorgano in notevole quantità costituiscono un’incommensurabile riserva idrica per buona parte della Regione. Di sorgente in sorgente, i percorsi individuati e tracciati da guide ambientali professioniste permetto di scoprire l’importanza vitale delle acque amiatine e di rimanere affascinati dalla loro impetuosa discesa: dalle polle in vetta ai rubinetti degli abitanti delle province di Grosseto e Siena. Per raggiungere le sorgenti zampillanti bisogna attraversare borghi medievali, castagneti secolari, boschi di Abete bianco e infine seguire le tracce che la storia e la cultura hanno scolpito nel passato di questa montagna.  Le Vie dell’Acqua è un progetto che aiuta a scoprire le sorgenti dell’Amiata e promuove un turismo slow e a impatto zero. È finanziato da Adf ed Acea e sostenuto dai comuni di Arcidosso, Abbadia San Salvatore, Castel del Piano, Castiglione d’Orcia, Santa Fiora, Seggiano e Piancastagnaio.